A spasso per la Thailandia

“Viaggiare ha senso solo se si torna con una qualche risposta nella valigia”. – Tiziano Terzani –

Comincio questo racconto di viaggio con una citazione di Terzani perché è stato lui, con il suo ‘Un indovino mi disse’, ad accompagnarmi durante questa avventura in Thailandia. Un viaggio fatto di risate, templi, spiagge, tuc tuc, trekking, del caos e delle luci di Bangkok, di nuovi amici e panorami mozzafiato.

Il giro che ho fatto prevede la visita del nord (ricca di templi e storia) e le isole (per un po’ di sano relax).

“Che cosa sogna un monaco come te? Il satori. Un attimo di grande chiarezza. L’attimo in cui sei al di sopra di tutto. Un attimo”. – Tiziano Terzani –

TRA I TEMPLI IN BICICLETTA (e barca)

Il viaggio è iniziato a Bangkok che, però, abbiamo subito lasciato alla volta di Ayutthaya (ritorneremo a Bangkok per visitarla gli ultimi due giorni). Ayutthaya è uno dei luoghi più visitati dalla Thailandia, essendo stata la capitale del regno Siam tra il 1350 e il 1767 ed oggi sito archeologico Patrimonio UNESCO. Le rovine dei templi sono l’attrattiva principale di questa città, che si trova a circa 80 chilometri a nord di Bangkok. Il modo migliore per visitare il sito archeologico, e quello che abbiamo adottato noi, è in bicicletta, che si può affittare per pochi bath in varie guesthouses del centro. Alcuni templi da non perdere:

  • Wat Phra Si Sanphet con i tre stupa in fila, tra i più fotografati
  • Wat Mahathat famoso per la testa del Buddha tra le radici di un albero
  • Wat Chaiwattanaram
  • Wat Phanan Choeng
  • Wihan Phra Mongkhon Bophit 

Al giro dei templi in bicicletta, noi abbiamo aggiunto anche la navigazione dei fiumi che circondano Ayutthaya. Una piccola imbarcazione ci ha trasportato sui moli che accedono direttamente ai templi più importanti fuori dall’isola.

Wat Mahathat, Ayutthaya

Dove dormire ad Ayutthaya: NIWAS AYUTTHAYA, 23/1 Jakrapard Road, Tumbol Pratuchai, 13000 Phra Nakhon Si Ayutthaya, Thailand.

Il secondo giorno abbiamo effettuato un lungo spostamento in pulmino che ci ha condotti a Sukhothai. Anche questa città è stata per un breve periodo (1238-1376) capitale del Siam. Il Parco storico di Sukhothai è diviso in cinque zone ricche di splendidi e suggestivi templi. La zona centrale racchiude tutti i templi più importanti, mentre le altre quattro zone si trovano al di fuori delle mura: tutta l’area è visitabile, anche in questo caso, in bicicletta, molto utile per raggiungere anche i templi più lontani. 

Il Wat Mahathat è il sito più importante, che rappresentava il centro spirituale di Sukhothai, il tempio del re e il simbolo del suo potere.

Wat Mahathat, Sukhothai
Wat Mahathat, Sukhothai

Il Wat Sri Chum, raggiungibile in bicicletta, è a mio avviso uno dei templi più scenografici: la particolarità è una grande statua del Buddha che scruta attraverso la fessura realizzata nell’edificio che lo ospita. E’ uno spettacolo suggestivo ed il tempio è uno dei più fotografati del parco storico di Sukhothai.

Wat Sri Chum, Sukhothai

Per apprezzare al meglio i templi e la storia, consiglio di prenotare una guida che possa contestualizzare le meraviglie che visitate.

Dove dormire a Sukhothai: Thanawong Pool Villa, 331/7 Moo 4, Tambol Taak Kwae, Ampur Mueang, Sukhothai, 64000, Thailandia.

Il terzo ed il quarto giorno ci siamo spostati nella zona più a nord di Chiang Mai.

I TEMPLI DI CHIANG MAI

Abbiamo iniziato visitando due splendidi templi:

Wat Pha Lat

Wat Pha Lat, Chiang Mai
Wat Pha Lat, Chiang Mai

Di questo tempio si sa poco ed è difficile trovarlo anche sulle guide. Ma vale la pena visitarlo perché, essendo immerso nella foresta, è uno dei templi più suggestivi che abbiamo visitato. Una lunga scalinata porta al fiume, scortata da due eleganti serpenti Naga che proteggono il percorso. La leggenda vuole che l’acqua che scorre nel ruscello che attraversa questo tempio sia miracolosa.

Wat Phra That Doi Suthep

Questo tempio è considerato uno dei più importanti di Chiang Mai. E’ raggiungibile con una scalinata che conta 300 scalini e sorge sulla montagna del Doi Suthep. È conosciuto anche come il Tempio dell’Elefante Bianco e Wat Dorato. La leggenda vuole che questo tempio sia stato costruito nel luogo in cui l’elefante bianco, che trasportava un osso della spalla di Buddha, sia andato spontaneamente a morire. Si narra che l’animale vagò per la foresta per diversi giorni, fino a quando raggiunse la cima di Doi Suthep, dove barrì tre volte e morì. Nel punto indicato dall’elefante, nel 1383, il re fece costruire il chedi per custodire la reliquia di Buddha. Vicino all’ingresso del tempio di trova una statua commemorativa dell’elefante bianco, dal quale il tempio prende il nome.

Wat Phra That Doi Suthep, Chiang Mai
Wat Phra That Doi Suthep, Chiang Mai

La prima sera a Chiang Mai abbiamo assistito ad un incontro di Muay Thai: non essendo un’amante di questa arte marziale (che ritengo un po’ troppo violenta) non mi dilungherò nel descriverlo. Rimando alla descrizione di Wikipedia, che potrà essere più esaustiva della mia: descrizione Muay Thai.

Dove dormire a Chiang Mai: Sri Chiang Yeun House 138/5, Manee Nopparat Road, T.Si Phum, Mueang Chiang Mai District, 50300, Thailandia.

TREKKING TRA LE RISAIE, ELEFANTI, CASCATE E RAFTING

Il secondo giorno nei dintorni di Chiang Mai è stata una di quelle giornate che sembra durino 30 ore, splendida e ricca di attività. Di mattino presto ci siamo spostati in direzione del Thong Elephant Sanctuary.

Prima di arrivare dagli elefanti, abbiamo fatto un trekking di circa due ore tra le risaie. Le mille sfumature di verde, i passaggi in mezzo alla giungla e i suoni della natura sono un vero toccasana che ti riconcilia con il mondo.

Trekking tra le risaie

Arrivati al Thong Elephant Sanctuary, dopo pranzo, abbiamo coccolato e ci siamo fatti coccolare dagli elefanti, dandogli da mangiare e facendo loro il bagno. Come molti altri centri della zona, il Thong Elephant Sanctuary è un campo che offre agli elefanti, un tempo utilizzati come animali da lavoro, un luogo in cui vivere liberamente, accuditi e salvaguardati. Visitando questi centri si sostiene un progetto di eco-turismo che aiuta sia le popolazioni indigene che gli elefanti stessi.

Thong Elephant Sanctuary

Dopo un po’ di relax insieme a questi giganti buoni, via di nuovo per la visita ad una cascata e poi rafting sul fiume sulle zattere di bamboo.

Trekking alla cascata

Dopo quelle che sono sembrate almeno 25 ore di attività non-stop, siamo rientrati a Chiang Mai e ci siamo concessi un meraviglioso massaggio in uno dei tanti centri (Lila Thai Massage). In tutta la Thailandia esistono innumerevoli posti in cui fare massaggi ad ottimi prezzi ma, a Chiang Mai, penso siano insuperabili, per cui consiglio di non perdere assolutamente la possibilità di farne uno.

Per concludere questa intensa e meravigliosa giornata, abbiamo cenato in uno dei tanti mercati di Chiang Mai.

CHAT CON I MONACI E CIAO CIAO CHIANG MAI

L’ultima mattinata a Chiang Mai l‘abbiamo trascorsa al Wat Chedi Luang, un tempio che si trova nel centro storico di Chiang Mai e luogo di culto molto attivo. E’ caratterizzato da un grande chedi in rovina e da un padiglione in legno, che ospita un Buddha sdraiato. La particolarità di questo tempio è che si può chiacchierare con i monaci buddisti (monk chat), chiedendo loro dettagli relativi alla tradizione e spiritualità orientale.

Wat Chedi Luang, Chiang Mai
Wat Chedi Luang, Chiang Mai

Lasciato Chiang Mai abbiamo preso, nel primo pomeriggio, un volo per Surat Thani, direzione mare!

Surat Thani è un posto di semplice passaggio per imbarcarsi per le isole. Ma ciò non ci ha impedito di trascorrere una bella serata, giocando a biliardo, in un locale del posto (Bloom Café).

Dove dormire a Surat Thani: Rajthani Hotel 293/96 Taladmai Road, Tambol Talat, Amphoe Mueang, Surat Thani 84000, Surat Thani, 84000, Thailandia.

SULLE ISOLE

Ed eccoci giunti alla parte rilassante del viaggio. Dopo i primi giorni di templi, trekking, città e spostamenti, un’oretta di traghetto (da Donsak a Koh Phangan) e siamo finalmente arrivati a Koh Phangan, per un po’ di meritato relax.

Koh Phangan
Koh Phangan

Due giornate durante le quali ci siamo dedicati all’esplorazione dell’isola e delle diverse spiagge, ai massaggi, agli aperitivi sul mare e alla pura e semplice nullafacenza. Avremmo voluto visitare anche Koh Tao ma il mare mosso ce lo ha impedito (ci vuole sempre una motivazione per tornare in un posto…).

Dove dormire a Koh Phangan: Sunrise Resort 136 Moo 26 Haad Rin Beach, T.Baan Tai, Koh Pha Ngan Surathani, Thailandia.

E POI IL PARADISO TERRESTE…

Questa è stata la parte del viaggio che ho amato di più in assoluto! Per 24 ore è stato come essere in un mondo parallelo, fuori dal tempo e dallo spazio. Durante questa vacanza non ho mai guardato l’orologio, ma all’Ang Thong Marine National Park ho completamente perso i riferimenti temporali, disconnettendomi da ogni tipo di tecnologia e collegamento con il mondo esterno. Mi sono lasciata portare via, rapire da paesaggi la cui bellezza mi ha suscitato brividi di perfetta felicità.

La nostra gita nel paradiso terreste prevedeva alcune tappe panoramiche in barca (e anche un giro in kayak) prima di arrivare sull’isola principale, dove abbiamo trascorso la notte in tenda. Complici una camminata al tramonto (400 metri di dislivello), un bagno di notte, un’alba sul mare, un’amaca e un’altalena sulla spiaggia, posso garantire che anche solo queste 24 ore sarebbero valse il viaggio intero!

Ang Thong Marine National Park al tramonto
Ang Thong Marine National Park al tramonto
Ang Thong Marine National Park al tramonto
Ang Thong Marine National Park all’alba
Ang Thong Marine National Park all’alba
Ang Thong Marine National Park
Ang Thong Marine National Park

Per organizzare la gita all’Ang Thong Marine National Park guarda questo sito.

ULTIMA TAPPA BANGKOK, LA CITTA’ DEGLI ANGELI

Lasciato l’angolo di paradiso dell’Ang Thong Marine National Park e salutata anche Koh Phangan, abbiamo fatto il viaggio a ritroso e, da Surat Thani, abbiamo preso un volo per Bangkok.

Dove dormire a Bangkok: Buddy Lodge Hotel, Khaosan Road 265 Khaosan Rd., Taladyod, Pranakorn, Bangkok, 10200, Thailandia.

Non sono d’accordo con chi dice che Bangkok sia una di quelle città che o la ami o la odi. E’ una città con troppi volti, troppe sfaccettature, troppe diversità tra il giorno e la notte per considerarla una città sola. Io l’ho definita diabolica di giorno e angelica di notte. Nelle ore diurne è una tipica città asiatica, caotica, trafficata, disordinata, inquinata. Ma di notte, come una vera signora, si cambia d’abito e mette il suo vestito più bello: quello fatto di rooftop, di luci, di templi illuminati, di musica che esce dai locali, di barche che navigano placide sul Chao Phraya River, mostrando il volto più bello ed elegante della signora Bangkok. E non puoi non amarla. Anche mentre sfrecci nel traffico su un tuc tuc, diretto ad un rooftop che ti farà sentire padrone della città solo per una notte.

Bangkok di notte, Wat Arun
Bangkok di notte, vista dallo Skybar

Durante il giorno il caldo e l’umidità sono stati davvero pesanti, ma ciò non ci ha impedito di fare un giro sul fiume, visitare il Palazzo Reale, passeggiare a Chinatown, andare al tempio con il Buddha d’Oro e al Wat Arun (per vederlo di giorno, dopo averlo ammirato illuminato di notte dal fiume) e fare shopping in Khaosan Road e ai mercati gallegganti.

Piccola nota: per entrare in tutti i templi della Thailandia è necessario avere le spalle e le ginocchia coperte. A Palazzo Reale non solo: oltre alle spalle e alle ginocchia è necessario avere coperte anche le caviglie. Quindi sì ad un pareo che vi copra le gambe, ma per le spalle il pareo non è sufficiente e bisogna avere una maglietta (se non l’avete vi invitano caldamente ad acquistarne una nei negozietti fuori dal Palazzo). Per la visita a Palazzo Reale consiglio una guida o un’audioguida.

Bangkok, Palazzo Reale
Bangkok, Palazzo Reale
Bangkok, Wat Arun
Bangkok, Wat Arun
Bangkok, Buddha d’Oro

Splendida è stata la cena sul fiume, con navigazione, e il cocktail di notte allo Skybar, con vista sulla città illuminata.

Un viaggio attraverso una Thailandia molto cambiata da quando la descriveva Terzani. Un paese che, sempre di più, sembra voler riscattarsi dal suo passato asiatico, per tendere verso la modernità occidentale. Ma che, tuttavia, conserva ancora dei tratti di quello splendore e quella serenità che l’Asia sa trasmetterti.

Libri consigliati prima di metterti in viaggio:

  • DESTINAZIONE THAILANDIA, KATY COLINS: un romanzo leggero e divertente, per prepararsi a quello che ti aspetta in Thailandia se abbassi la guardia…
  • UN INDOVINO MI DISSE, TIZIANO TERZANI: un libro autobiografico profondo che guarda all’Asia con occhio critico e obiettivo. Tante cose sono cambiate da quando è stato scritto, ma molte rispecchiano una situazion ancora attuale.
Buon Viaggio!

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